Zapperi Zucker | La Cucchiara | Buch | 978-3-943810-09-7 | www.sack.de

Buch, Italienisch, 192 Seiten, PB, Format (B × H): 130 mm x 210 mm, Gewicht: 257 g

Zapperi Zucker

La Cucchiara

Una famiglia siciliana
Erscheinungsjahr 2021
ISBN: 978-3-943810-09-7
Verlag: Verlag ohne Geld

Una famiglia siciliana

Buch, Italienisch, 192 Seiten, PB, Format (B × H): 130 mm x 210 mm, Gewicht: 257 g

ISBN: 978-3-943810-09-7
Verlag: Verlag ohne Geld


Sizilianische Erzählungen aus der Zeit um 1900; absonderliche Liebesgeschichten die die Stellung der Frau und den südländischen Begriff von Ehre und Liebe verdeutlichen. Die titelgebende Erzählung handelt von einer reichen zweifachen Witwe, die durch eine Zauberin in eine dritte, ungewollte Ehe gedrängt wird. Und in der Hochzeitsnacht wird dann das Geld gezählt.

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Zielgruppe


Am Brauchtum, sozialem Gefüge und Leben in Sizilien interessierte Leser

Weitere Infos & Material


Prefazione di Orazio Maria Valastro I–X

I tre matrimoni della Cucchiara 1

D’ignoti parenti 41

Agata 53

Tre ragazza da marito 79

Un matrimonio combinato 101

Violenza legalizzata 129

Delitto passionale 149

La bella Elena 159


Negli anni '60 del XIX secolo, quando del nuovo Ospedale non se ne parlava nemmeno, e la putia era piuttosto modesta (e così rimase sempre), la giovane Ciccia aveva conosciuto un giovanotto, meno di vent'anni, capelli neri, ricci, di mestiere imprecisato, che bazzicava dalle sue parti non si capiva bene perché. Certo tutti si erano accorti di certe occhiate di fuoco che sapeva saettare all'indirizzo della figlia dell'oste, anche se la sua occupazione principale sembrava essere qualche giro di carte che gli procurava delle vincite sicure. Questo giovanotto, quanto mai spavaldo e attaccabrighe, pur continuando a giocare una partita dietro l'altra, non mancava di vantarsi di essere un ballerino provetto, capace di ballare su qualsiasi superficie, purché ci fosse un po' di musica. Quella era indispensabile. Una sera, provocato più del solito dagli avventori del locale, più o meno sempre gli stessi, dichiarò di essere pronto a mostrare le sue qualità. In un attimo furono spostati tavoli e sedie e subito si fece cerchio intorno a lui. A farlo partire bastò il suono di un semplice marranzanu1 che qualcuno tirò fuori dalla tasca. L'interesse e il chiaro successo che gli fu tributato alla fine del suo balletto, gli andò alla testa, forse più di qualche bicchiere di vino che non mancava di sorseggiare: se fino a quel momento era stato considerato soltanto un giovanotto un po' sventato e originale, ora di colpo bisognò fare i conti con uno sbruffone pieno di arroganza e spavalderia.
Ormai conosciuto per le sue stravaganze, una sera propose di ballare sopra trenta bicchieri rovesciati su un tavolo: una vera provocazione, una spacconata, secondo la maggior parte degli avventori scettici ma anche divertiti, e cominciarono a volare le scommesse, fra risate e motteggi vari. Dopo un inizio un po' incerto, il giovanotto prese a volteggiare, a saltellare come una gazzella fra la superficie del tavolo e i bicchieri, in un crescendo furioso, senza scostarne neanche uno, mentre tutti, ora in un silenzio di tomba, tenevano il fiato sospeso. Solo il suono del marranzanu si sentiva e le suole delle sue scarpe che come possedute dal diavolo scandivano un ritmo selvaggio, forse suggerito da una invisibile creatura infernale. Alla fine scoppiò un applauso come non si era mai sentito prima. Fu un trionfo che travolse pubblico e ballerino fino a tarda notte: nessuno riusciva a credere a quanto aveva visto poco prima e ognuno era convinto di aver sognato, magari ingannato dal vino o da chissà quale stregoneria. Ora giocava sempre meno a carte dato che i suoi introiti gli venivano dalle scommesse che quasi ogni sera impegnavano gli avventori, a quell'ora piuttosto avvinazzati, pronti a spendere anche gli ultimi spiccioli per un po' di divertimento fuori programma.

La ragazzina non si lasciava mai sfuggire quello spettacolo, affascinata dall'abilità del giovane ma ancor più dai suoi occhi neri, penetranti, che già la possedevano; sguardi assassini che sapevano destare in lei desideri, emozioni, turbamenti nuovi e mai sospettati. Ormai lo aspettava ogni giorno, lo cercava fra i clienti abituali del locale e lo ritrovava come per caso nel cortile dietro la casa, dove la seguiva con qualche scusa, magari al buio, per strapparle un bacio, una furtiva carezza. Fatto sta che appena tredicenne fuggì con lui, come era uso, per costringere i genitori a un matrimonio indesiderato e in ogni caso piuttosto precoce. La classica fujuta, praticata in Sicilia ancora negli anni Cinquanta del secolo scorso. Questo giovanotto di testa calda, poco tempo dopo fu coinvolto in un duello per motivi d'onore: qualcuno lo aveva accusato di barare al gioco. Nonostante il divieto del suocero, accadeva infatti che si lasciasse trascinare dalla vecchia passione, senza contare che i suoi compagni lo esortavano, anzi lo sfidavano a una partita a tressette motteggiando che l'amore lo aveva rammollito sia come ballerino che come giocatore imbattibile; che infine dimostrasse di essere ancora un uomo e non si lasciasse comandare dal suocero e dalla giovane sposa.


Valastro, Orazio Maria
Orazio Maria Valastro (presidente@analisiqualitativa.com) è nato a Catania nel 1962. Ha conseguito un dottorato di ricerca in sociologia nel 2011, presso l’Istituto di ricerche sociologiche e antropologiche e Centro di ricerca sull’immaginario dell’Università Paul Valéry di Montpellier. Si è laureato in sociologia all’Università della Sorbona nel 1995. Dirige dal 2005 gli Ateliers dell’ immaginario autobiografico dell’organizzazione di volontariato Le Stelle in Tasca (www.lestelleintasca.org). Ha ideato Thrinakìa, il concorso internazionale di scritture autobiografiche dedicate alla Sicilia. Ha fondato e dirige dal 2002 la rivista elettronica internazionale di scienze umane e sociali M@gm@, e la collana dei quaderni di M@gm@ pubblicata da Aracne Editrice (www.analisiqualitativa.com). Pubblicazioni recenti: Mythanalyses postmodernes de la santé mentale, (Aracne Editrice, 2014); Thrinakìa: antologia della prima edizione del concorso internazionale di scritture autobiografiche dedicate alla Sicilia (Edizioni Kimerik, 2014); Écritures sociologiques d’ailleurs (Les Éditions du Net, 2013); Cartografia minimale dell’immaginario autobiografico (Edizioni Mythos, n. 3, 2013); Le magma constitutif de l’imaginaire social contemporain (con Georges Bertin, Aracne Editrice, 2013); Biographie et mythobiographie de soi: l’imaginaire de la souffrance dans l’écriture autobiographique (Editions Universitaires Européennes, 2012); Memoria autobiografia e immaginario (con Maria Immacolata Macioti, M@gm@ rivista internazionale di scienze umane e sociali, vol.10, n.2, 2012); Raccontare ascoltare comprendere (con Barbara Poggio, M@gm@ rivista internazionale di scienze umane e sociali, vol.10, n.1, 2012).

Zapperi Zucker, Ada
Ada Zapperi Zucker ist in Catania geboren und hat in Rom Klavier und Gesang studiert und dieses Studium an der Musikhochschule Wien beendet. Gleichzeitig hat sie für das „Dizionario Biografico degli italiani dell’Istituto Treccani”, für die „Enciclopedia dello Spettacolo” und die „Enciclopedia Universo De Agostini” gearbeitet und für diese Enzyklopädien viele Biographien von Musikern und Sängern verfasst. Als Opernsängerin war sie hauptsächlich außerhalb Italiens tätig, derzeit unterrichtet sie Gesang in Deutschland und in Südtirol und lebt seit vielen Jahren in München.

Durch eine Lehrtätigkeit am Bildungszentrum in Bozen kam sie mit Südtirol in näheren Kontakt. Als geborene Italienerin, aber durch ihre Ehe auch mit der österreichischen Kultur vertraut, hat dieses Land ihr immer schon waches Interesse für Politik und Geschichte besonders stimuliert. Die vielen Geschichten, die sie von ihren Südtiroler Gesangsschülern erzählt bekam, führten 2007 zu einem ersten Erzählband „La scuola delle catacombe”, der inzwischen auch auf deutsch unter dem Titel „Die Katakombenschule” erschienen ist und sich zu einem Longseller entwickelt hat.
Weitere Bücher folgten, vielfach mit Südtiroler Schwerpunkt, viele davon wurden in Italien mit Preisen ausgezeichnet. In dem 2015 erschienene Buch „La Cucchiara” wendet sie sich ihrem sizilianischen Ursprung zu, auch diese sizilianische Familien Saga in Form von Erzählungen hat schon einen ersten Preis erhalten und zwar bei dem renommierten internationalen Literaturwettbewerb „San Domenichino, città di Massa”.



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