Battista | Semplicemente Gutiérrez | E-Book | www.sack.de
E-Book

E-Book, Italienisch, 176 Seiten

Reihe: Intrecci

Battista Semplicemente Gutiérrez


1. Auflage 2015
ISBN: 978-88-6243-226-9
Verlag: Voland
Format: EPUB
Kopierschutz: 6 - ePub Watermark

E-Book, Italienisch, 176 Seiten

Reihe: Intrecci

ISBN: 978-88-6243-226-9
Verlag: Voland
Format: EPUB
Kopierschutz: 6 - ePub Watermark



Metodico e maniacale, Gutiérrez è un ghost-writer che dietro numerosi pseudonimi scrive libri su commissione per il suo rigoroso editore Marabini. Sono testi di poco valore destinati a un pubblico di massa, ma lui non se ne cura perché ha due grandi ambizioni nella vita: scrivere un romanzo autentico con il suo vero nome in copertina, e scoprire dove si nasconde la misteriosa setta dei voraci e intransigenti correttori di bozze.

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II


Gutiérrez vive da solo. Abita in un piccolo appartamento di due vani, bagno e cucina, al secondo piano di un edificio in periferia. Il medico ha detto a Gutiérrez che è fondamentale camminare tutti i giorni. Gutiérrez non cammina tutti i giorni, ma si preoccupa di calcolare le distanze percorse nei giorni in cui cammina. Per andare in casa editrice, Gutiérrez percorre nove isolati. È la distanza che separa il suo appartamento dalla fermata dell’autobus. L’autobus lascia Gutiérrez a meno di cinquanta metri dalla casa editrice; pertanto non vale la pena calcolare questo insignificante tragitto. Per contro, è essenziale aggiungere i quattro isolati della camminata salutare-sportiva che Gutiérrez percorre senza una data fissa e i quattro isolati intorno all’edificio della casa editrice che Gutiérrez percorre ogni quindici giorni. Sommando, dunque, i diciotto isolati (nove all’andata e nove al ritorno) che Gutiérrez percorre per andare e tornare dalla casa editrice, più i quattro isolati della camminata salutare-sportiva, più i quattro isolati intorno all’edificio della casa editrice, avremo un totale di ventisei isolati. Circa due chilometri e mezzo. Non è molto, ma è meglio di niente.

Nella maggior parte dei casi, Gutiérrez approfitta della camminata per immaginarsi il nuovo libro che gli commissiona Marabini. In questo caso Gutiérrez non ha nulla da immaginare. Marabini gli ha dato materiale a sufficienza. Gutiérrez conta, inoltre, sulle proprie informazioni riguardo a Lilith. La Regina della Notte, anche detta Mostro della Notte, è una creatura mitologica che ha sempre turbato Gutiérrez. In realtà le donne, mitologiche o no, hanno sempre turbato Gutiérrez. Quest’ultimo aspetto, ovvero che le donne lo turbino, non lo sa nessuno; e ancor meno le poche donne che Gutiérrez conosce. Perché sono poche? La vera risposta può darla solo Gutiérrez. Basta dire che Gutiérrez si fida delle donne meno che degli uomini; e degli uomini Gutiérrez non si fida quasi affatto. Non si fida nemmeno di Requejo. Requejo è l’unico amico reale di Gutiérrez. Tutti gli altri amici di Gutiérrez sono virtuali: si trovano nel cyberspazio.

Si è lasciato dietro i nove isolati e ora Gutiérrez sale al secondo piano col piccolo e sgangherato ascensore dell’edificio. Il medico gli ha anche raccomandato di salire e scendere a piedi, ma Gutiérrez usa le scale solo per scendere. Gutiérrez cerca la chiave della porta e sente lo sguardo della vicina dell’appartamento 2°c sulla schiena. La vicina del 2°c è una vecchia in pensione che si diverte a curiosare dallo spioncino. A Gutiérrez poco importa, perché non ha nulla da nascondere. In realtà, Gutiérrez ha qualcosa da nascondere. Ma dallo spioncino della porta della sua abitazione la vicina del 2°c non potrà mai scoprire i libri nascosti da Gutiérrez. Non si tratta dei volumi della libreria del soggiorno, quelli sono a vista di chiunque; perfino sotto gli occhi della vicina del 2°c. Si tratta degli altri libri, piccoli volumi di diciotto centimetri d’altezza per dodici centimetri di larghezza e novanta pagine di testo che giacciono in una biblioteca nascosta dentro l’armadio della stanza da letto. Nessuno, ma proprio nessuno, nemmeno Requejo, è a conoscenza di questa biblioteca. È composta da esemplari di cultura generale, romanzi d’avventura, romanzi rosa, romanzi di fantascienza e romanzi erotici, romanzi gialli e romanzi di spionaggio, romanzi western e romanzi di pirati. Sono i libri che Gutiérrez scrive ogni quindici giorni. Per questo tipo di volumi la casa editrice sceglie delle copertine con disegni allegorici dai colori vivaci e di evidente cattivo gusto. Per contratto, a Gutiérrez spettano cinque copie per titolo. Tuttavia Gutiérrez le rifiuta. Dice che non gli interessa conservare quel tipo di letteratura. Nessuno, ma proprio nessuno, nemmeno Requejo, sa che ogni quindici giorni Gutiérrez si porta a casa l’ultima copia appena uscita. Gutiérrez sceglie sempre punti vendita diversi.

I libri che Gutiérrez custodisce nella biblioteca nascosta dentro l’armadio della stanza da letto non hanno copertine dai colori vivaci e di evidente cattivo gusto. Nella lavanderia accanto alla cucina Gutiérrez ha montato un piccolo laboratorio di rilegatura. Nel laboratorio ci sono gli strumenti essenziali per una corretta rilegatura: pressa, taglierina, colla, aghi e filo. Prima di acquistare questi strumenti, Gutiérrez incaricò un muratore di alzare una parete di mattoni nel vano della lavanderia comunicante con l’esterno. Gutiérrez rimpiazzò la luce del sole con una lampada da 100 Watt. Da allora ogni nuovo libro di Gutiérrez che viene pubblicato fa il suo ingresso nel laboratorio. Gutiérrez gli strappa la copertina dai colori vivaci e di evidente cattivo gusto. Questo è il primo passo, poi Gutiérrez porta a termine tutte le procedure che l’arte della rilegatura esige: assembla i fogli, li cuce, li incolla, li pressa e gli mette una copertina foderata di finta pelle di colore azzurro, senza una sola didascalia né sul dorso né sulla prima. Così Gutiérrez crea un nuovo libro che aggiunge subito alla biblioteca nascosta dentro l’armadio della stanza da letto. Non lo tira fuori mai più. A tutt’oggi Gutiérrez ha accumulato in questa biblioteca clandestina centoquarantasette volumi. Perde tempo chi pensa che sulla base di questa cifra si possa sapere da quanti anni Gutiérrez lavora per la casa editrice. L’abitudine di rilegare è di data recente. I libri precedenti a quest’abitudine Gutiérrez li dà per persi; li considera un po’ come di autore anonimo.

Ora Gutiérrez non ha in mano nessun libro, ma va comunque verso l’armadio della stanza da letto. Mette via il soprabito e la giacca; si leva la cravatta e la appende, accanto alle altre quindici, al portacravatte fissato sulla parte interna dell’anta dell’armadio. Grazie ad alcuni libri di astrologia che ha scritto, Gutiérrez sa che i nati sotto il segno della Vergine sono esageratamente ordinati; Gutiérrez non è della Vergine, ma è ordinato. Chiude l’anta dell’armadio e si siede sul letto. In realtà è un materasso a una piazza e mezza, appoggiato su un sommier senza alcun particolare che lo distingua dai mille materassi a una piazza e mezza che poggiano su mille sommier. Accanto al materasso-letto c’è un cubo di legno che una volta era del suo colore naturale tirato a lucido e ora è pitturato di blu scuro. Il cubo assolve la funzione di comodino. Sopra il cubo che assolve la funzione di comodino si vede solo un paralume senza nessun tratto caratteristico. Accanto al paralume c’è un piccolo recipiente di metallo; dentro il recipiente Gutiérrez custodisce le pasticche blu, quelle che assume la mattina, quando si alza, e quelle che assume la sera, quando si corica. Un baule di media grandezza, che Gutiérrez non apre da anni, e una vecchia sedia, senza lucido né pittura né stile definito, completano l’arredamento. La stanza da letto, desolata e ascetica, somiglia a una cella monacale.

Non si può dire che il soggiorno susciti maggior entusiasmo. Una delle pareti è totalmente ricoperta di libri di vari autori; le altre tre sono nude. Non è stato sempre così. Ci fu un periodo in cui queste tre pareti oggi nude esibirono riproduzioni di celebri opere. Un pomeriggio di molto tempo fa Gutiérrez staccò le stampe e le mise dietro la grande poltrona appoggiata alla parete opposta alla libreria. Nessuno sa perché Gutiérrez staccò quelle stampe; Gutiérrez non l’ha mai detto. In uno degli angoli del soggiorno, in diagonale rispetto alla porta d’ingresso, Gutiérrez ha sistemato la scrivania: un antico mobile di legno pregiato. Accanto alla scrivania c’è un computer. Gutiérrez lo usa per scrivere i suoi libri, per navigare e chattare in internet, per vedere i suoi CD-ROM e nient’altro. Attaccato alla porta della cucina c’è un piccolo tavolo ovale e due sedie. Lì Gutiérrez si siede a mangiare. Sebbene abbia scritto anche libri gastronomici, Gutiérrez è lontano dall’essere un gourmet. I pranzi e le cene si limitano a piatti precotti che vanno dal freezer al microonde senza alcun passaggio intermedio. Gutiérrez ricorre anche alle scatolette conservate nell’armadio a muro della cucina, e solo di tanto in tanto si azzarda a cuocere un po’ di pasta che poi condisce con burro e formaggio. Beve solo latte.

A volte Gutiérrez prolunga il dopo cena. In quelle occasioni, si concede un bicchiere di latte extra. Lo assapora pacatamente, seduto di fronte all’unica finestra del soggiorno. Quell’unica finestra si affaccia al pozzo d’aria e di luce interno al palazzo e confina con la costruzione vicina: un edificio alto più di venti piani. Dall’unica finestra del soggiorno Gutiérrez riesce a vedere solo la parete cieca dell’altro edificio. Gutiérrez fissa lo sguardo su quella parete sporca e solitaria. Molti argomenti di cui parlano i libri che Gutiérrez scrive sono nati durante quei prolungati dopo cena. Sempre da quella parete sarà uscito l’intreccio del romanzo segreto che Gutiérrez sta scrivendo, e con ogni probabilità uscirà quello del romanzo autentico che Gutiérrez pensa di scrivere. Chi fa da sé fa per tre, dice sempre Gutiérrez, e si compiace del fatto che la sua finestra non si trovi dirimpetto a un’altra finestra illuminata, come tante case in periferia e in città. Non c’è pericolo che un occhio curioso guardi Gutiérrez.

Per scrivere di Lilith, Gutiérrez non ha bisogno né del dopo cena né della parete. Gutiérrez si dirige verso il terzo scaffale della libreria e prende un libro. Le cose della notte, si chiama. Gutiérrez guarda soltanto per un secondo la copertina del libro e poi lo sfoglia. Si arresta sorpreso. Tra le pagine di...



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