Buch, Italienisch, 224 Seiten, PB, Format (B × H): 137 mm x 216 mm, Gewicht: 350 g
Racconti del sudtirolo
Buch, Italienisch, 224 Seiten, PB, Format (B × H): 137 mm x 216 mm, Gewicht: 350 g
ISBN: 978-3-943810-01-1
Verlag: VoG - Verlag ohne Geld
Diese acht Erzählungenr beleuchten an Hand von Frauenschicksalen die Ereignisse des vorigen Jahrhunderts in Südtirol. Acht Geschichten, die die Bräuche, Traditionen und sozialen Verhältnisse schildern, welche weitgehend aus dem modernen Leben verschwunden und teilweise heute nicht mehr denkbar sind.
Die Titelgeschichte erzählt von einer jungen Lehrerin, die zur Zeit des Faschismus aus dem italienischem Stammland in ein südtiroler Bergdorf versetzt wird und voll Sendungsbewusstsein erwartet, dort als Heilsbringerin empfangen zu werden. Statt dessen trifft sie auf Widerstand und entdeckt die sogenannten Katakombenschulen, in denen die Südtiroler im Untergrund versuchten, ihre Kultur und Sprache trotz des faschistischen Verbots, zu bewahren und weiterzugeben.
Aus Anlass der im Herbst 2012 bei uns erschienenen ersten deutschen Übersetzung, brachten wir diese erweiterte und verbesserte Fassung auch in italienischer Sprache heraus. Gegenüber der ersten Ausgabe (Rom 2007), sind jetzt acht statt sechs Erzählungen in dem Band vereint.
Die erste italienische Ausgabe hat fünf Auflagen erlebt und ist mit etlichen Preisen ausgezeichnet worden. Das Buch wurde vielfach für den Unterricht verwendet, sowohl in Schulen in Italien als auch in Italienischkursen. Dass die Erzählungen nun in beiden Sprachen vorliegen werden, macht sie für diesen Zweck besonders geeignet.
Weitere Infos & Material
Indice
Tresl del Lärchenhof 11
La vecchia di villa Clara 35
Il testamento 71
La vita nuda e cruda 95
La visita al padre 137
I tre filosofi di montagna 161
Una vita al femminile 183
La scuola delle catacombe 205
Prefazione
“E’ qui che mi sento veramente a casa”, ha detto l’autrice in un’intervista, “il Sudtirolo è la sintesi della mia dualità”.
Da oltre 30 anni Ada Zapperi Zucker fa la spola tra Monaco di Baviera e il Sudtirolo, anni durante i quali ha istruito allievi, allacciato amicizie, intessuto una fitta rete di rapporti umani. E non è difficile immaginare quante esperienze di vita abbia ascoltato in tutto questo tempo, storie che l’hanno in qualche modo colpita e sono confluite in un fundus da cui trarre spunto per questi ed altri racconti. Una prima scelta uscì nel 2007, ed ebbe cinque ristampe, a testimonianza dell’interesse del pubblico, ricevendo anche diversi premi letterari; ora il libro viene ripubblicato in un’edizione riveduta ed ampliata.
Non a caso la raccolta si apre con il racconto “Tresl del Lärchenhof”, in quanto sintomatico del percorso compiuto negli anni da Ada Zapperi Zucker: accompagnando l’autrice in una gita in montagna siamo invitati a condividerne la curiosità di sapere di più sulle persone che incontra, a scoprire con lei cosa c’è dietro il panorama della natura maestosa (ma anche un po’ misteriosa se non proprio ostile) esperimentata in qualità di turisti – ad avvicinarci a un mondo duro, aspro, chiuso tra vallate a volte isolate d’inverno, che forma il destino della gente che vi abita.
Un percorso che porta, come accade alla maestrina della “Scuola delle catacombe” che chiude la raccolta, a interrogarsi e a prendere atto che la lingua e la cultura sono elemento fondante della loro identità.
Molte storie hanno origine o sono ambientate all’inizio del Novecento, e ci trasmettono l’immagine di un mondo contadino, descritto fin nei dettagli di un particolare utensile o abbigliamento. Nascono dal desiderio dell’autrice di fissare sulla pagina tradizioni, usi e costumi che vanno scomparendo, prima che vada perduta anche la loro memoria, affidata all’oralità.
Ma è anche il periodo in cui “la politica entra in casa”, come dice Ada Zapperi Zucker; esse sono quindi anche un modo per raccontare come la Storia – la Grande Guerra, il passaggio all’Italia, la seconda guerra mondiale – abbia lasciato segni dolorosi nei destini individuali dei sudtirolesi di lingua tedesca come di lingua italiana.
E chi più delle donne subisce i corsi e ricorsi della Storia e le violenze ad essi inevitalbilmente collegate? Le protagoniste di questi racconti testimoniano oggi come allora la durezza della vita contadina, la povertà di sentimenti, le violenze, ma anche le possibilità di riscatto legate per lo più ad un aprirsi all’esterno, alla conoscenza dell’altro, all’uscita da questo mondo a volte claustrofobico ed incestuoso.
Questi racconti sono sì frutto di invenzione, ma il mondo che descrivono, i particolari di vita famigliare sono veri: paradossalmente a volte – come dice Miranda Alberti – la finzione è necessaria per salvare la verità.
Elisabetta Cavani




