Laxness | Sotto il ghiacciaio | E-Book | sack.de
E-Book

E-Book, Italienisch, 264 Seiten

Laxness Sotto il ghiacciaio


1. Auflage 2015
ISBN: 978-88-7091-374-3
Verlag: Iperborea
Format: EPUB
Kopierschutz: 6 - ePub Watermark

E-Book, Italienisch, 264 Seiten

ISBN: 978-88-7091-374-3
Verlag: Iperborea
Format: EPUB
Kopierschutz: 6 - ePub Watermark



Dall'isola verde dei ghiacciai bollenti, la storia moderna di un mito senza tempo. A raccontarla è un anonimo studente di teologia, inviato dal vescovo d'Islanda nel lontano ovest, ai piedi del leggendario vulcano Snæfell, dove Jules Verne fece iniziare il suo viaggio al centro della terra. Cos'è successo nella parrocchia locale? Perché il pastore ha sprangato la chiesa, si rifiuta di battezzare i bambini e seppellire i morti e passa il tempo a ferrare cavalli? L'emissario vescovile avrà il suo da fare per raccapezzarsi tra uno scienziato-sciamano trapiantato negli Stati Uniti, la 'resurrezione' di un salmone sepolto nel ghiacciaio e una donna senza età che si dice non abbia mai mangiato, dormito e nemmeno toccato acqua. Dietro le più folli bizzarrie pare nascondersi un vero e proprio credo - futuristico o primordiale? - che fonde tutte le religioni dei tempi in un'inafferrabile teosofia. Forse la sua logica è così elementare da sfuggire al non iniziato. Forse è la stessa logica che governa le saghe e la grande poesia. Con la sua straordinaria capacità di abbracciare passato e presente della sua terra per indagare temi universali, Laxness si confronta con il mistero della vita e il significato della fede nel moderno Occidente. Mito e magia, cultura e natura, ingenuità e stoltezza si mescolano nella visione provocatoria di un acuto conoscitore delle utopie e delle passioni umane.

Laxness Sotto il ghiacciaio jetzt bestellen!

Weitere Infos & Material


1

Il vescovo vuole un emissario

Il vescovo ha convocato il sottoscritto ieri sera. Mi ha offerto del tabacco da fiuto. “Grazie, ma mi fa starnutire”, gli dico.

Vescovo: “Eh, la miseria! Addirittura? Una volta, tutti i giovani teologi fiutavano tabacco.”

Sottoscritto: “Oh, ma io sono teologo più di nome che di fatto.”

Vescovo: “Non posso offrirle il caffè, purtroppo, perché la signora non è in casa. Ormai nemmeno le mogli dei vescovi se ne stanno tranquille a casa la sera: è lo sfacelo della società. Ma lei, figliolo, mi sembra un bravo giovanotto. È dall’anno scorso che la tengo d’occhio, da quando ci ha scritto il verbale del sinodo. Era un capolavoro, il modo in cui ha riportato parola per parola tutta la loro aria fritta. Non abbiamo mai avuto un teologo che conoscesse la stenografia. E per giunta è anche capace di adoperare quel fonografo, o come si chiama.”

Sottoscritto: “Lo chiamiamo magnetofono. Fonografo è meglio.”

Vescovo: “Tutta questa grammofoneria, oggigiorno, Signore benedetto! È capace anche di fare televisione? Quella è ancora più straordinaria! Quasi come il cinema: due minuti, e sono già bell’e che addormentato. Ma dove ha imparato tutta questa roba?”

Sottoscritto: “Be’, per registrare su nastro non ci vuole poi tanto. Ho fatto un po’ di pratica lavorando saltuariamente in radio. Ma di televisione non mi sono mai occupato.”

Vescovo: “Non importa. Ci basta il nastro. E la stenografia. È stupefacente come si riesca a imparare quella scrittura a code di topo! Un po’ come l’arabo. Sarebbe ora che lei venisse ordinato! Ma avrà già un lavoro fisso, naturalmente.”

Sottoscritto: “Ho dato lezioni private di lingue straniere; e qualcuna di aritmetica.”

Vescovo: “Ecco, bravo anche con le lingue!”

Sottoscritto: “Be’, ho un’infarinatura di quelle cinque o sei lingue che ci vogliono per il diploma; e un po’ di spagnolo, perché una volta ho accompagnato una comitiva a Maiorca, e mi sono preparato prima.”

Vescovo: “E con la teologia, tutto a posto, no?”

Sottoscritto: “Mah, direi di sì. Però non è che sia un gran credente.”

Vescovo: “Un razionalista? Accidenti, non va mica bene! Bisogna stare attenti a queste cose. Il razio-cigno è un uccello che non vola.”

Sottoscritto: “Non saprei proprio come definirmi. Un asino qualunque, direi. Tutto qui. Però in teologia non me la cavavo male.”

Vescovo: “Non le interessa essere ordinato?”

Sottoscritto: “Non ci ho pensato granché.”

Vescovo: “Dovrebbe. E poi dovrebbe prender moglie. È così che è andata con me. E sarebbe bene anche avere figli. È allora che si comincia a capire come funziona la creazione. Sto cercando qualcuno da mandare in trasferta. Se avrà buon esito, poi sarà ben remunerato. La moglie, però, se la dovrà scegliere da solo.”

A questo punto ho cominciato ad ascoltare con aspettativa, ma il vescovo si è messo a parlare di letteratura francese. “È bella da leggere, la letteratura francese, non le pare?”

Sottoscritto: “Mah, direi di sì. Ad averne il tempo.”

Vescovo: “Non trova curioso che proprio sull’Islanda i più grandi scrittori francesi abbiano scritto libri che li hanno resi immortali? Victor Hugo ha creato Han d’Islande, Pierre Loti ha scritto Pêcheurs d’Islande, e Jules Verne ha messo la ciliegina sulla torta, con quell’immenso capolavoro sul ghiacciaio di Snæfell, Voyage au centre de la terre. È lì che compare Árni Saknússemm, l’unico alchimista e filosofo che abbiamo avuto in Islanda. Dopo aver letto quel libro, non si è più gli stessi. La nostra gente non riuscirebbe mai a scrivere un altro libro così, soprattutto sul ghiacciaio di Snæfell.”

Il sottoscritto non era del tutto d’accordo col vescovo, riguardo al libro che chiudeva la fila nel suo elenco, e ha confessato di sentirsi più attratto dal resoconto che l’autore dà del viaggio di Phileas Fogg intorno al mondo, che non dalla discesa di Otto Lidenbrock nel cratere dello Snæfell.

È risultato chiaro, però, che per il vescovo quel che pensavo della letteratura francese era del tutto irrilevante.

Vescovo: “Che ne direbbe di partire con il piede giusto e andare a ponente, sotto il Ghiacciaio, per fare su quella montagna nota in tutto il mondo l’indagine più importante dai tempi di Jules Verne? Pago secondo le tariffe dei funzionari civili.”

Sottoscritto: “Non mi chieda di compiere grandi imprese. Anche perché mi si dice che non si compiono grandi imprese alle tariffe dei funzionari civili. Non sono tagliato per le prodezze. Ma portare sotto il Ghiacciaio una lettera da parte di Sua Eccellenza, o qualcosa del genere, non dovrebbe trascendere le mie capacità.”

Vescovo: “Vorrei che lei facesse per conto mio una spedizione di tre giorni, o giù di lì. Le farò avere una breve per la missione. Le chiederò di far visita al reverendo Jón Primus a nome mio, pregandolo di darle accoglienza. C’è qualche cosuccia su cui bisognerebbe indagare, lassù all’Ovest.”

Sottoscritto: “E cosa sarebbe, se posso permettermi?”

Vescovo: “Lo stato del Cristianesimo sotto il Ghiacciaio.”

Sottoscritto: “E come faccio io, ignorante e inesperto come sono?”

Vescovo: “Direi che la cosa migliore è cominciare esaminando proprio il vecchio reverendo Jón. Per esempio, chiarire se quell’uomo sia pazzo o meno. Magari è anche più assennato di noialtri. Ha passato sei anni in un’università tedesca a cercare di studiare storia per finire poi teologo qui da noi. È uno che ha sempre tenuto il piede in due staffe. C’è chi dice che abbia perso la fede.”

Sottoscritto: “È in questo che devo andare a ficcare il naso?”

Vescovo: “Quello che voglio sapere, dato che si dà il caso che io sia anche sottosegretario al Ministero degli Affari Ecclesiastici, è questo: perché quell’uomo non fa manutenzione alla chiesa? E perché non dice messa? Perché non battezza i bambini? Perché non seppellisce i morti? Perché non ritira lo stipendio da dieci o vent’anni? Dobbiamo dedurne che è più credente lui di noialtri? E cosa ne dice la comunità parrocchiale? In tre visite pastorali consecutive, ho ordinato al vecchio di sistemare le cose. L’ufficio gli ha già scritto una cinquantina di lettere. Mai una parola di risposta, naturalmente. Ma non si può avvisare qualcuno più di tre volte, figuriamoci minacciarlo: la quarta volta la minaccia lo fa dormire; dopodiché non resta che revocargli direttamente la carica, senza ulteriore processo. Ma dove sta il crimine? Questo è il punto! Qui ci vuole un’indagine. Girano storie assurde, secondo le quali avrebbe dato il permesso di conservare un cadavere nel ghiacciaio di Snæfell. Ma che cadavere? È una cosa inaudita! Mi faccia il favore di verificare! Se è in effetti un cadavere, vogliamo trasportarlo fino all’abitato e seppellirlo in terra consacrata. E se è qualcos’altro, allora cos’è? Due anni fa ho scritto al tizio che dovrebbe rappresentare il consiglio parrocchiale locale, in questo momento non ricordo il nome. La risposta è arrivata ieri, dopo diciotto mesi secchi; non si può dire che abbiano fretta, questi signori. Ma che razza di zotici? Cos’è, è saltata fuori una specie di omertà, sotto il Ghiacciaio? Contro di noi, qui! Una specie di massoneria! E questo tipo è il doppio più matto del reverendo Jón Primus. Credo che sia il caso di dare un’occhiatina anche a lui. Ecco il suo scarabocchio.”

Il vescovo mi porge un fogliaccio spiegazzato che non aveva proprio l’aria di essere arrivato per posta, pareva piuttosto aver viaggiato di fattoria in fattoria accartocciato nelle tasche di varia gente di diversi distretti. Eppure quella lettera rivelava un atteggiamento spirituale, se così si può dire, che va al di là di ciò che si vede e che esprime la logica del luogo cui appartiene, ma che non ha forse grande validità altrove. Mentre scorro la lettera, il vescovo continua a blaterare: “E poi avrebbe permesso ad alcuni pescatori e stranieri di tirar su una specie di mostro architettonico praticamente sopra la chiesa, gli dica da parte mia di farlo abbattere immediatamente! E poi, bisogna che divorzi. Ho sentito che è sposato da più di trent’anni, da molto prima che io diventassi vescovo, e non ha ancora avviato il divorzio dalla moglie, sebbene sia provato che non hanno mai dormito nello stesso letto. Invece, si sarebbe legato a una donna che chiamano Þóra Pestella, nientemeno! Si sta cercando di manipolare la fede cristiana, o che?”

Missiva per il vescovo da parte del rappresentante del consiglio parrocchiale, Tumi Jónsen di Brún-sotto-il-Ghiacciaio, oggetto: «Il mittente chiede indulgenza per la pigrizia di penna, rimbambimento senile, ecc., e si accinge ora a rispondere alla lettera del Vescovo d’Islanda, puntualmente ricevuta due anni fa, contenente domande sulla vita cristiana sotto il Ghiacciaio. E parimenti su quanto vi sia di vero nelle voci secondo le quali il parroco sarebbe inadeguato al proprio incarico, e i doveri parrocchiali verrebbero trascurati; item, se negli ultimi anni vi siano stati strani movimenti di una non meglio precisata cassa, sul ghiacciaio, e via di questo passo. Il rappresentante del consiglio parrocchiale si permette soltanto di esporre la propria incrollabile convinzione che né in questa parrocchia, né altrove intorno al...



Ihre Fragen, Wünsche oder Anmerkungen
Vorname*
Nachname*
Ihre E-Mail-Adresse*
Kundennr.
Ihre Nachricht*
Lediglich mit * gekennzeichnete Felder sind Pflichtfelder.
Wenn Sie die im Kontaktformular eingegebenen Daten durch Klick auf den nachfolgenden Button übersenden, erklären Sie sich damit einverstanden, dass wir Ihr Angaben für die Beantwortung Ihrer Anfrage verwenden. Selbstverständlich werden Ihre Daten vertraulich behandelt und nicht an Dritte weitergegeben. Sie können der Verwendung Ihrer Daten jederzeit widersprechen. Das Datenhandling bei Sack Fachmedien erklären wir Ihnen in unserer Datenschutzerklärung.